Oggi la rivista compie esattamente sette anni! Tanti auguri a noi, tanti auguri a noi, tanti auguri, cari Sorci…
Da quella lontana registrazione presso il Tribunale di Brescia il 30 aprile 2011, sono accadute molte cose: la redazione si è ampliata, diversi collaboratori si sono alternati, al trimestrale – poi quadrimestrale – si è affiancata una versione on line sempre più strutturata, che nel 2017 è diventata questo sito, eccetera eccetera.
Da quella lontana registrazione presso il Tribunale di Brescia il 30 aprile 2011, sono accadute molte cose: la redazione si è ampliata, diversi collaboratori si sono alternati, al trimestrale – poi quadrimestrale – si è affiancata una versione on line sempre più strutturata, che nel 2017 è diventata questo sito, eccetera eccetera.
Tuttavia credo che il miglior modo per festeggiare questo compleanno sia sottolineare la continuità della nostra impresa: attraverso tutti i cambiamenti, non abbiamo mai perso di vista l’essenziale, abbiamo perseverato nella nostra vocazione di guastatori della “opinione pubblica”, dei suoi conformismi e delle sue contrapposizioni privi di logica come di poesia, in nome del gusto per il dibattito ragionato, la riflessione dalle mille forme, il pensiero che porta a inaspettate rivelazioni o rivoluzioni.
Nel corso di 23 numeri (più il debutto del numero 0), abbiamo affrontato temi quali la Morte e il Corpo, l’Animale e la Guerra, combattendo le visioni ristrette e partigiane, preferendo di gran lunga inseguire, nelle sue innumerevoli contorsioni, un unico, grande filo rosso: il potere del linguaggio e dell’immaginazione.
Insomma, non abbiamo mai rinnegato la nostra dimensione letteraria, rivendicando, a fronte della generale povertà linguistica in Italia di questi tempi, un’idea di letteratura come libera esplorazione e scavo della nostra lingua madre, per ricavarne meditazioni, racconti, satire, poemetti, apologhi… graticole liquori bagattelle… e ibridi d’ogni sorta, in grado di rendere almeno un po’ di giustizia alla facoltà umana del linguaggio – e magari svelare qualcosa della multiforme condizione umana, della ricchezza inesauribile del reale, nascoste dalla banalizzazione di rito nei media vecchi e nuovi.
Soltanto la letteratura può donare uno sguardo più attento e sottile all’uomo perennemente distratto dai suoi artificiali automatismi quotidiani: questa è anche la lezione di fondo che abbiamo voluto dare nei corsi di lettura promossi dall’associazione culturale I Bagatti fin dal 2014. Infatti, basta soffermarsi con la dovuta concentrazione su quel che sta scritto in un brano letterario (sia di Manzoni o di Kafka, di Elsa Morante o di Colette…), per entrare in un altro modo di concepire le cose, più intenso, più profondo. Dove, ad esempio, per ironia non si intende lo scherno, il sarcasmo più o meno brillante, come sui social network, ma uno strumento indispensabile per mappare quel dedalo di sfaccettature, contrasti, ambiguità che è il mondo.
Su questa linea, ora stiamo elaborando nuovi progetti, che per scaramanzia non vi sveleremo. Piuttosto, ci rivolgiamo a voi, lettori e seguaci, per sollecitarvi a partecipare alla rivista e al sito, a collaborare con articoli o pezzi di vario genere, a scrivere o a esprimere la vostra arte, a fare il salto da fruitori ad autori. Vogliamo voi, persone coraggiose, tenaci, perseveranti, che non vi smontate alla prima critica e non prendete sottogamba il lavoro intellettuale. Vogliamo che entriate in sintonia con la nostra pluriennale missione di far vedere i sorci verdi all’asfittico panorama culturale italiano!
Contattateci adesso!
Insieme, festeggeremo uno dieci centro altri compleanni, fieri di appartenere alla rivista più longeva del Ventunesimo secolo.
Parola di spericolato Direttore responsabile.
Nel corso di 23 numeri (più il debutto del numero 0), abbiamo affrontato temi quali la Morte e il Corpo, l’Animale e la Guerra, combattendo le visioni ristrette e partigiane, preferendo di gran lunga inseguire, nelle sue innumerevoli contorsioni, un unico, grande filo rosso: il potere del linguaggio e dell’immaginazione.
Insomma, non abbiamo mai rinnegato la nostra dimensione letteraria, rivendicando, a fronte della generale povertà linguistica in Italia di questi tempi, un’idea di letteratura come libera esplorazione e scavo della nostra lingua madre, per ricavarne meditazioni, racconti, satire, poemetti, apologhi… graticole liquori bagattelle… e ibridi d’ogni sorta, in grado di rendere almeno un po’ di giustizia alla facoltà umana del linguaggio – e magari svelare qualcosa della multiforme condizione umana, della ricchezza inesauribile del reale, nascoste dalla banalizzazione di rito nei media vecchi e nuovi.
Soltanto la letteratura può donare uno sguardo più attento e sottile all’uomo perennemente distratto dai suoi artificiali automatismi quotidiani: questa è anche la lezione di fondo che abbiamo voluto dare nei corsi di lettura promossi dall’associazione culturale I Bagatti fin dal 2014. Infatti, basta soffermarsi con la dovuta concentrazione su quel che sta scritto in un brano letterario (sia di Manzoni o di Kafka, di Elsa Morante o di Colette…), per entrare in un altro modo di concepire le cose, più intenso, più profondo. Dove, ad esempio, per ironia non si intende lo scherno, il sarcasmo più o meno brillante, come sui social network, ma uno strumento indispensabile per mappare quel dedalo di sfaccettature, contrasti, ambiguità che è il mondo.
Su questa linea, ora stiamo elaborando nuovi progetti, che per scaramanzia non vi sveleremo. Piuttosto, ci rivolgiamo a voi, lettori e seguaci, per sollecitarvi a partecipare alla rivista e al sito, a collaborare con articoli o pezzi di vario genere, a scrivere o a esprimere la vostra arte, a fare il salto da fruitori ad autori. Vogliamo voi, persone coraggiose, tenaci, perseveranti, che non vi smontate alla prima critica e non prendete sottogamba il lavoro intellettuale. Vogliamo che entriate in sintonia con la nostra pluriennale missione di far vedere i sorci verdi all’asfittico panorama culturale italiano!
Contattateci adesso!
Insieme, festeggeremo uno dieci centro altri compleanni, fieri di appartenere alla rivista più longeva del Ventunesimo secolo.
Parola di spericolato Direttore responsabile.
Massimiliano Peroni